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Attualità

Il mio viaggio allucinante su un supercut di film spaziali

C’è​ questo nuovo video che gira in rete sulle migliori scene spaziali del cinema. Dico spaziali nel senso più letterale: l’universo e i suoi misteri.

CINEMA SPACE TRIBUTE di Max Shishkin su Vimeo.

C’è​ questo nuovo video che gira in rete sulle migliori scene spaziali del cinema. Dico spaziali nel senso più letterale: l’universo e i suoi misteri. Un certo Max Shishkin, regista, ha tagliato e ricucito insieme immagini da 35 film di fantascienza dell’ultimo mezzo secolo, da 2001: Odissea nello Spazio a Interstellar. Di quest’ultimo, il video eredita la colonna sonora (Hans Zimmer, “Mountains”) e la voce narrante (Dylan Thomas, “Do not go gentle into that good night—Non andartene, docile, in quella notte buona" letta da Anthony Hopkins).

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Era una notte buona e fonda quando ho trovato il video di Shishkin e mentre lo guardavo la mia mente si è separata in tre corpi diversi. Questi tre spettatori, forse complice l'insonnia, cercavano come in Interstellar un pianeta su cui cominciare nuove vite. Erano pianeti emotivi, esperienze il più possibile lontano da me. Non ero docile.

Esperienza 1. Perdersi totalmente nelle immagini, con il battito cardiaco che sale insieme alla musica e la poesia di Dylan Thomas a ricordarci quanto siamo piccoli e impermanenti, avvolti nell’infinita oscurità punteggiata di galassie e supernove che ci fa da culla un giorno e da tomba un altro. Ero al grado zero della visione, un’esperienza naif sul pianeta 51C.

Esperienza 2. Indovinare tutti i titoli del mashup—e sì, ho appena rivelato che ci sono Kubrick e Nolan, ma va considerata come ovvia premessa per accedere alle qualificazioni di questa fredda competizione con se stessi. Procedevo a passi ben misurati sul pianeta Eg0.

Esperienza 3. Mordersi le labbra in attesa della scena preferita della propria pellicola di fantascienza preferita, e quando ai titoli di coda la delusione si fa cocente, liquidare il video come superficiale e incompleto, così come il film a cui ha rubato colonna sonora e voce narrante. Ero atterrato sul pianeta Rag3—collegato per vie oscure e wormhole sinaptici al primo pianeta, là dove ​Dylan Thomas recita al campo elettromagnetico “Rage, rage against the dying of the light” (“Rabbia, rabbia contro il morire della luce” o anche “Infuriati contro…”) Pausa ora. Nel silenzio assoluto è ancora possibile ascoltarne l'eco di John Cale.

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