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tatuaggi

Le opere di questi tatuatori italiani sono degne di un museo

I raffinati lavori di Marco Manzo e Francesca Boni si ispirano ai ricami veneziani e ai gioielli vittoriani.

I tatuaggi sono socialmente accettati più di quanto lo fossero una volta, ma un bel tatuaggio non è ancora diventato segno di finezza e gusto come, ad esempio, una collezione di quadri. Il tatuatore italiano Marco Manzo si è posto come missione quella di portare il mondo della body-art al pari di quello delle belle arti e dell'alta moda. I suoi delicati tatuaggi neri, che richiamano la sartoria Veneziana o la gioielleria Vittoriana per le loro trame intricate, fanno apparire la sua missione perfettamente ragionevole.

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Di recente, lui e sua moglie Francesca Boni, che disegna i dettagli di ogni pezzo, stanno disegnando pezzi più geometrici per gli uomini, ma sono famosi per i loro "merletti" squisitamente femminili.

La maggior parte dei grandi tatuaggi sono disegnati con l'idea della forma del corpo femminile.
Si spargono lungo le scapole, si dispiegano sensualmente sotto le clavicole, si insinuano elegantemente tra le gambe e richiamano l'attenzione sulle curve. Non vi è dubbio che i lavori di Manzo abbiano destato interesse nel pubblico dell'arte e della moda, e tra celebrità come l'attrice e regista Asia Argento. L'anno scorso ha curato e diretto la mostra Tattoo Forever al MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma, che presentava alcuni suoi lavori assieme ad altri di celebri tatuatori. Secondo Manzo successi del genere rappresentano la realizzazione di un sogno. "Un risultato che ho sempre voluto raggiungere era quello di vedere il tatuaggio accettato in ambienti 'altolocati' come qualcosa di fine, elegante e sofisticato," scrive in una mail a Creators.

L'anno precedente ha debuttato alla settimana della moda con una sfilata dal titolo Tattoo d'Haute Couture al Museo MAXXI di Roma, dove i suoi clienti apparivano come una in una sorta di installazione vivente. Sebbene entrambi siano senza dubbio artisti, si è tentati a comparare quello che fanno con l'alta sartoria. Il tempo e le competenze che servono sono uguali a quelle di un qualsiasi sarto. Manzo impiega dalle 50 alle 60 ore per realizzare un pezzo.

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Prima di ciò, la coppia può spendere dei giorni per studiare il disegno ed il posizionamento del tatuaggio con il cliente. "E' come un vestito su misura," scrive il tatuatore. "Devi modificarlo finchè raggiunge la perfezione." Un lato positivo delle creazioni di Manzo? Di sicuro durano più di un vestito.

Per vedere altri lavori di Manzo visita il sito del suo studio o il suo account Instagram.