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Performance

Digitalife LUMINARIA 2015: tra robotica e arte della luce

Venerdì si è aperto DIGITALIFE LUMINARIA a Roma, una rassegna di performance e arti digitali che illuminerà l'autunno romano.

Foto © Louis-Philippe Demers

Questo venerdì ha preso il via Digitalife LUMINARIA, una rassegna di arti digitali e performance che si svolge dal 9 ottobre al 6 dicembre negli spazi del MACRO Testaccio di Roma, all'interno del Romaeuropa Festival.

Per celebrare l'anno internazionale della luce indetto dall'ONU, Digitalife intraprende un viaggio nei suoi utilizzi più creativi all'interno delle nuove arti performative. Alle 11 opere esposte fino all'8 dicembre, si affianca un programma di danza, performance, musica elettronica e videoarte che metterà l'autunno romano sotto una luce sofisticata e tecnologica.

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Ecco cosa vi siete persi, se non vi siete catapultati al Testaccio.

The Blind Robot, dell'artista e designer Louis-Philippe Demers, è una performance dall'alto impatto emotivo che l'autore definisce come un "esperimento sociale." Due braccia robotiche toccano il viso e il corpo del visitatore con i loro polpastrelli meccanici (come fossero le mani di un non vedente) mentre quest'ultimo, immobile, vede se stesso riflesso in uno specchio. Il robot, al termine dell'esame, proietta su uno schermo quello che le sue mani hanno "visto" fornendo una prospettiva insolita e in un certo senso capovolta sul rapporto uomo-macchina.

L'obiettivo della performance è quello di avvicinare emotivamente gli uomini ai robot: la delicatezza inaspettata con cui le mani meccaniche toccano parti del corpo anche piuttosto intime del visitatore fa scaturire in lui un senso di inquietudine e allo stesso tempo un'attrazione empatica. Una riflessione inevitabile sul futuro dell'intelligenza artificiale e della nostra convivenza sempre più stretta con esseri non-umani ma animati.

Inferno di Louis-Philippe Demers su Vimeo.

Inferno è l'ultimo progetto nato dalla lunga collaborazione tra Louis-Philippe Demers e il robot artist Bill Vorn. Si tratta di una performance partecipata in cui una parte del pubblico viene invitata a indossare degli esoscheletri che manipolano completamente le loro azioni, sotto un fascio di luci nervose e una musica incalzante. Il titolo è indicativo della cornice concettuale a cui i due artisti fanno riferimento: l'inferno, appunto, inteso sia nell'accezione dantesca che nel suo corrispettivo orientale rappresentato dalle Dieci Corti dell'Inferno dell'Haw Par Villa di Singapore.

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In entrambe le tradizioni, infatti, ritorna il meccanismo nel quale a ogni peccato corrisponde una punizione specifica, inflitta da forze esterne e ripetuta all'infinito. Allo stesso modo, gli esoscheletri di Inferno agiscono in maniera diversa sul corpo del visitatore nelle modalità ispirate all'immaginario dei gironi danteschi e delle Corti. Il corpo, collegato al braccio meccanico, diventa così l'attore principale della performance ed è, allo stesso tempo, soggiogato dal volere della macchina punitrice. Ovviamente il tutto è indolore per chi si presta, anche se è pur sempre un assaggio infernale.

Soft Revolvers (short) di Myriam Bleau su Vimeo.

Soft Revolvers  è una performance audiovisiva ideata dalla media artist canadese Myriam Bleau. Quattro trottole in plexiglass, realizzate dall'artista, diventano le voci di un concerto elettronico come giradischi semoventi illuminati di LED.

Su ogni trottola sono applicati dei giroscopi e degli accelerometri che comunicano wireless con un computer, il quale elabora i dati del movimento (velocità, direzione, picchi di accelerazione ecc.) in forma di algoritmi musicali. In questo modo, ogni trottola viene a corrispondere a uno strumento che, con i suoi movimenti, contribuisce ad arricchire il tessuto musicale. Alle spalle dell’artista, inoltre, vengono proiettate le immagini catturate da una telecamera posta sopra la consolle che riprende il movimento luminescente e casuale delle trottole al buio. L'impegno dell'artista nel voler staccare il digitale dalla bidimensionalità dello schermo si traduce in una performance multisensioriale e dinamica in cui luce e suono diventano 3D.

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Ecco alcuni scatti della serata.