FYI.

This story is over 5 years old.

Música

Nella Russia sovietica la musica proibita era nascosta su dischi a raggi X

‘Bone Music’ è una mostra che esplora le sottoculture sovietiche che registravano la musica proibita sulle pellicole X-ray.
Immagini: courtesy di X-Ray Audio, London

La musica può oltrepassare i confini, ma in un posto repressivo come la Russia sovietica era più facile a dirsi che a farsi. Prima la musica doveva attraversare i confini ed essere diffusa senza che i suoi corrieri venissero arrestati. I macabri artefatti di questa impresa underground vengono esibiti a Mosca in una mostra dal titolo 'Bone Music'.

Dai tardi anni '40 fino ai primi anni '60 una sottocultura di giovani amanti della musica elaborò un modo di contrabbandare musica proibita nell'URSS incidendola direttamente su vecchie pellicole X-ray. Decorati con immagini di teschi ed ossa i dischi erano rinominati con nomi tipo "costole" o roentgenizdat, ma contenevano nei propri solchi il suono di Elvis Presley o Louis Armstrong.

Pubblicità

Musicista sconosciuto, "Just tell I love her," fine anni cinquanta inizio anni sessanta.

Durante il governo di Stalin e per decenni dopo la seconda guerra mondiale, il partito comunista mise al bando le influenze esterne, soprattutto quelle associate a idee e principi celebrati in Occidente. La musica era una delle principali preoccupazioni per il regime, e interi generi e numerosi artisti vennero censurati. Blatnaya pesnya o "canzoni criminali" che descrivevano il lato oscuro della vita sovietica ovviamente non trovavano posto nel sistema del partito.
Immigrati russi come Pyotr Leshchenko erano visti come traditori dal momento che non fecero ritorno in madrepatria, conseguentemente venivano messi al bando.
Poi c'era la musica d'Occidente — considerata come propaganda.

Bill Haley, "Rock Around The Clock," anni Cinquanta.

"Jazz e Rock and roll erano vietati perché si trattava di musica occidentale" racconta a Creators il musicista inglese Stephen Coates, "ma gran parte della musica proibita era russa."

Coates ha recentemente dato nuova vita a roentgenizdat dopo aver trovato per caso un X-ray in un mercatino a San Pietroburgo. Chiedendo al suo amico russo cosa fosse scoprì che nemmeno lui aveva idea di quello in cui erano incappati. Il venditore si mostrò anche losco quando gli posero qualche domanda in più. In ogni caso lo comprò, lo portò a Londra e scoprì che si trattava della canzone Rock Around the Clock di Bill Haley. "Ero incuriosito," racconta. "Così ho continuato le mie ricerche."

Pubblicità

Piotr Leschenko, "Black Eyes," anni Cinquanta.

Coates trovò qualche informazione online e arrivò a conoscere un accademico russo che lo mise in contatto con Ruslan Bogoslowski e Boris Taigin, meglio noti come The Golden Dog Gang, due giovani appassionati di musica che usavano segretamente un duplicatore di dischi per incidere canzoni di Ella Fitzgerald e dei Beatles su vecchie pellicole di raggi X.

Gli X-ray si rivelarono un medium appropriato. I due riuscirono facilmente (anche se illegalmente) a entrare in contatto con gli ospedali locali che avevano bisogno di smaltire le lastre. Catturavano il suono relativamente bene, anche se mai quanto i vinili — in alcuni casi sembra di sentire musica attraverso la sabbia. Era facile nasconderli in tasca o sotto la giacca, ed erano anche incredibilmente belli.

La Golden Dog Gang fu sorpresa a vendere i dischi nel 1950 e fu rinchiusa nei gulag fino alla morte di Stalin nel 1953. Appena usciti, i due tornarono a lavoro, questa volta realizzando dischi più elaborati, fino a che furono nuovamente presi e messi in prigione per qualche altro anno.
Coates è entrato in contatto con alcuni dei contrabbandieri e ha prodotto un documentario ed un libro sul tema.

Inoltre ha raggruppato i prodotti della loro determinazione ribelle nella mostra X-Ray Audio Project che sarà esposta al Garage Museum of Contemporary Art a Mosca dal 15 Agosto al 5 Ottobre.

Scopri di più sulla mostra Bone Music sul sito del museo e segui il X-Ray Audio Project qui.