FYI.

This story is over 5 years old.

Attualità

Il film 'Goodnight Mommy' segna il ritorno dell'horror austriaco

Abbiamo parlato con i due registi dietro il film horror candidato agli Oscar come miglior film in lingua straniera.

L’attrice Susanne Wuest nel ruolo della madre bendata in ‘Goodnight Mommy.’ Immagini per gentile concessione della Ulrich Seidl Film Produktion.

Goodnight Mommy—Ich seh, Ich seh—è un film horror austriaco del 2014 diretto da Veronika Frank e Severin Fiala. Ambientato nella campagna austriaca, il film segue le vicende di una madre, interpretata da Susanne Wuest, che ha subito un’operazione di chirurgia plastica. Quando la donna torna a casa avvolta nelle bende, i due figli gemelli—le giovani rivelazioni Elias e Lukas Shwarz—non credono che sia davvero chi dice di essere. Non vi raccontiamo altro.

Pubblicità

In un’intervista su Skype, i due registi hanno parlato dell’industria dei film horror oggi e del terrore realistico su cui fa perno la loro prima collaborazione.

The Creators Project: Dopo l’uscita della versione americana del trailer, su internet sono piovuti titoli come “Scariest Movie Ever.” Quali erano le vostre intenzioni?

Veronika: Non volevamo girare un film incredibilmente pauroso. il film provoca disagio, questo sì. Vuoi guardarlo ma, allo stesso tempo, non riesci. Ed è questo che volevamo ottenere.

Severin: Volevamo fare un film che avremmo avuto voglia di guardare. Non c’erano idee di marketing dietro, ecco perché ci ha stupito vederlo acquistato da una compagnia americana. L'interesse delle persone ci ha resi felici. Siamo rimasti colpiti.

Ha ricevuto molti premi nel circuito dei festival e ora è il titolo con cui l’Austria pertecipa alla categoria “miglior film in lingua straniera” agli Oscar. Perché vi siete sorpresi?

Veronika: In Austria non c’è una grande tradizione horror. Quando il film è uscito alle persone non è importato molto. Ecco perché è stato buffo, quando il trailer americano è esploso, vedere un’ondata di attenzione di ritorno in Austria. Le persone chiedevano quando sarebbe uscito al cinema e noi dovevamo rispondere “è già uscito!”

Una delle tante inquadrature terrificanti del film. Immagine per gentile concessione della Ulrich Seidl Film Produktion.

Pubblicità

Perché è tanto raro trovare film horror austriaci?

Severin: A nessuno importava dei film horror negli anni Ottanta e Novanta e l’Austria preferiva dipingersi come un paese che fa film artistici. Si pensava che i film horror non avessero trama e che fossero pieni di cliché. A nostro avviso, invece, i film horror offrono la possibilità di raccontare storie destabilizzanti sulla nostra società.

La maggior parte dei film austriaci è girata con fondi statali. Se c’è una sorta di avversione per il cinema horror, come siete riusciti a farvi finanziare il film?

Severin: Dato che il nostro film non è puramente horror, siamo riusciti a ottenere un finanziamento. Forse il fatto di mescolare arte e horror è stata una buona scelta. Ci piacciono i film che prendono seriamente le storie e i personaggi. Non devono servire semplicemente per spaventare il pubblico, ma anche per riflettere su argomenti importanti.

Quali sono gli argomenti toccati da Goodnight Mommy?

Severin: Secondo noi il tema dell’identità e di ciò che ti rende davvero la persona che sembri.

Veronica: Parla anche della famiglia. Dell’essere genitore. Della perdita della fiducia. Dei pezzi che compongono una famiglia e del modo in cui comunicano.

Come sono le vostre famiglie?

Severin: Ho un fratello a cui sono molto legato. Mia madre ci vestiva sempre uguali e la gente ci scambiava per gemelli.

Veronika: Ho due bambini.

Si può capire da dove arriva l’ispirazione! Da dove è nata, invece, la premessa inquietante del film?

Pubblicità

Severin: Stavamo guardando un programma televisivo in cui le persone subivano operazioni di chirurgia estetica. Queste madri venivano separate dalle loro famiglie per tipo tre mesi per avere un naso nuovo, nuovi denti, nuovi vestiti e via dicendo. Alla fine si ricongiungevano con le famiglie e la cosa veniva presentata come un momento televisivo commovente, ma se facevi caso allo sguardo dei bambini, notavi una sorta di fastidio quando rivedevano per la prima volta le loro mamme. C’è stato persino un episodio in cui un bambino si aggrappava al padre dicendo, “Quella non è la mia mamma.” Da lì è nato Goodnight Mommy.

Il concetto di famiglia e quello di identità sono temi che si riconoscono facilmente. Avete fatto qualche ricerca?

Severin: Abbiamo parlato con molti psichiatri infantili. Hanno detto di aver visto cose peggiori.

Elias Schwarz e Lukas Scwarz hanno conservato i loro nomi propri per i personaggi di ‘Elias’ e ‘Lukas’ in ‘Goodnight Mommy’. Immagine per gentile concessione della Ulrich Seidl Film Produktion.

Raccontatemi della scelta di far interpretare i due gemelli a Elias Schwarz e Lukas Schwarz.

Veronika: Abbiamo chiamato un po’ di scuole in Austria, chiedendo se avessero gemelli. Abbiamo raggruppato 130 coppie di gemelli nel nostro ufficio, una cosa vagamente inquietante, e alla fine sono rimaste tre coppie potenzialmente adatte al film. Nell’ultima fase dell’audizione abbiamo legato la protagonista del film a una sedia e abbiamo detto ai bambini che questa persona aveva rapito la loro mamma e che loro dovevano scoprire dove l’avesse nascosta. Due coppie di bambini hanno iniziato a gridarle addosso. La terza coppia, quella che abbiamo poi scelto, ha afferrato subito una matita per pungolare il braccio dell’attrice. È stata una scelta coraggiosa per dei bambini, considerato che non conoscevano l’attrice e dovevano superare quel timore reverenziale che si prova verso gli adulti.

Pubblicità

Però erano alla loro prima esperienza di recitazione. Come è stato lavorarci?

Severin: Facile. Volevamo essere flessibili. Quando si è trattato di fare i conti con il budget del film abbiamo chiarito subito che la cosa più importante era avere tempo. Abbiamo scritto la maggior parte delle scene tutte nello stesso posto.

La location è stupenda, in modo particolare nelle scene girate con un 35mm. Come l’avete scelta?

Veronika: Volevamo una casa vera. Per fortuna abbiamo trovato questa che è nel nord dell’Austria.

Severin: Abbiamo dovuto prenderla in affitto dalle persone che ci vivono normalmente. L’abbiamo anche ammobiliata appositamente, cosa che ci è costata più che costruire una casa finta.

Veronika: Ma era importante per i bambini, perché volevamo che si sentissero a loro agio, senza dettagli in giro che potessero indurli a pensare ‘ora sono un attore.’

Mommy e Lucas. Immagine per gentile concessione della Ulrich Seidl Film Produktion.