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La morte di Nipsey Hussle sta portando la pace tra le gang di LA

“Un sacco di persone vogliono la pace, ma non volevano essere le prime a dirlo.” Ma ora i Bloods e i Crips hanno finalmente iniziato a lavorare insieme per la comunità.
nipsey hussle memorial
Fotografia via VICE News

A Los Angeles, in California, ci sono centinaia di gang. Nella cultura popolare e nei media statunitensi vengono spesso raccontate solo come gruppi di criminali violenti, ma la realtà è più sfumata. Come racconta il Guardian in un lungo pezzo appena pubblicato, infatti, le gang sono “basate sui confini tra i quartieri, sulle famiglie, e i gruppi hanno storie e culture che vanno oltre la creazione di un’economia parallela e alle attività violente”.

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Le due gang più celebri della città, e degli Stati Uniti, sono i Bloods e i Crips. Nipsey Hussle, ucciso lo scorso 1 aprile, era un Crip, più precisamente uno dei Rollin’ 60s. Proprio come il ragazzo accusato di averlo ucciso per un regolamento di conti, tale Eric Holder. Quest’atto di violenza insensata ha però fatto cominciare un processo di pace tra le gang della città. A gestirlo ci sono due membri di gang rivali: LaTanya Ward, che fa parte dei Bloods, e Shamond Bennett, amico di Hussle e membro dei Crips.

Tutto è cominciato da Ward, che il giorno della morte di Hussle ha contattato Bennett per provare a creare un momento di incontro tra gruppi rivali. Quattro giorni dopo 15 rappresentati di gang si sono incontrati per confrontarsi; il giorno seguente, a un secondo incontro, erano in 100, in rappresentanza di oltre 30 gang.

A rendere tutto questo un atto pratico di pace, come racconta il Guardian, è stato un membro dei Rollin’ 60s che ha postato un invito aperto a chiunque alla veglia in onore di Hussle. Questo significava che membri di gang rivali potevano quindi presentarsi in sicurezza in territorio Blood per rendere omaggio ad Hussle.

Così è stato, tra abbracci e mani strette tra membri di gang rivali: “È stato uno dei momenti più belli della mia vita”, ha dichiarato Bennett. “Ci sono un sacco di persone che vogliono la pace ma non volevano essere le prime a dirlo, e hanno continuato a vivere impauriti” ha dichiarato Skipp Townsend, un ex Blood che lavora come attivista e ha fornito lo spazio dove le gang si sono incontrate.

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È però ancora presto per parlare di pace definitiva: come ricorda l’articolo, nel 1992 ci fu un cessate il fuoco tra le gang di Los Angeles, unite in protesta contro l’assoluzione dei poliziotti che pestarono il tassista afroamericano Rodney King. “Quarant’anni di conflitti non finiscono in un giorno”, ha dichiarato l’attivista Darrell Gray, specificando che nelle ultime settimane ci sono stati altri momenti di violenza tra gang.

“Perché questo cessate il fuoco continui e abbia un vero impatto dobbiamo capire quanto si sono rotti i coglioni di queste stronzate i familiari dei membri più influenti di queste gang”, ha dichiarato al Guardian l’attivista Lanaisha Edwards. LaTanya Ward, il membro dei Bloods da cui tutto è cominciato, ha specificato che perché tutto funzioni è fondamentale che questo resti “un movimento della gente” e che le forze dell’ordine non vengano coinvole: “non fottiamo con la polizia”, ha dichiarato.

L’articolo spiega inoltre che tutto questo è cominciato dalla morte di Hussle in quanto figura che ha sempre lavorato per la sua comunità, come ha fatto notare Kendrick Lamar nel suo ricordo dell’amico scomparso. Hussle aveva infatti aperto nel suo quartiere un negozio di streetwear e uno spazio di co-working. L’articolo racconta che Hussle voleva inoltre cominciare a supportare economicamente una scuola locale e trasformare la serie di negozi all’incrocio a cui è stato ucciso.

Il tutto si conclude con una nota di speranza: “Stiamo lavorando su alcuni accordi per la comunità, stiamo capendo come governare i nostri quartieri”, ha dicharato Ward, “mi sento davvero ottimista, cazzo.”

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