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Fotografia

Le fotografie distorte e spiritate di Frédéric Fontenoy

Questi scatti realizzati prima dell'avvento di Photoshop indagano i limiti della forma umana.
Immagini per gentile concessione dell'artista

Adobe Photoshop è arrivato nel 1988 e con lui è iniziata l’era dei dubbi e delle miscredenze nella fotografia. Proprio quello stesso anno, l’artista francesce Frédéric Fontenoy scattava immagini incredibili, usando una macchina fotografica panoramica, il proprio ingegno e corpi felici di correre nudi per luoghi selvaggi. Personaggi distorti, deformati eppure chiaramente umani dominano la serie—che si intitola Metamorphose—, incorniciati da paesaggi spiritati. Parlando degli scatti, Fontenoy ha raccontato a The Creators Project, “La maggior parte delle foto sono autoritratti. Era come ballare, due o tre secondi davanti alla macchina fotografica, cercando di creare una ‘forma pre-umana,’ in un paesaggio privo di qualsiasi traccia di umanità.”

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Fontenoy cita uno scultore del macabro tedesco e fotografo surrealista degli anni Trenta, Hans Bellmer, come principale ispirazione del suo concetto di ‘forma pre-umana.’ A loro volta, artisti contemporanei come Constant Dullart, Sam Cannon e Lee Griggs portano avanti sia la ricerca visiva di Bellmer che quella di Fontenoy, chiedendosi: fino a che punto possiamo distorcere una forma e ancora considerarla umana?

Metamorphose è stato uno dei primi esperimenti fotografici di Fontenoy, che continua a lavorare anche oggi con la fotografia surreale, sia per pura arte che per commissioni. C’è però qualcosa di primordiale e intrigante nel suo primo lavoro, che lo rende di incredibile valore in questa moderna era di manipolazioni digitali senza sforzo. Date un’occhiata alla serie qui sotto.

Scoprite di più sull’opera di Fontenoy sul suo sito.