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Il mio coinquilino è un gigolo

Una volta un eroinomane ha tentato di strangolarlo, ma per il resto non è poi chissà cosa.

Circa un anno fa ho risposto a un annuncio di uno che cercava un coinquilino; ho così incontrato un ragazzo bello e gentile che aveva un appartamento con una meravigliosa stanza libera. Siamo andati d'accordo da subito e lui sembrava davvero un tipo a posto. Dopo un po' ho cominciato a notare che comprava sempre cose nuove, anche se non andava mai al lavoro. All'inizio ho pensato che spacciasse o si facesse mantenere dai suoi, ma non avevo mai visto droga in casa e lui non sembrava parlare granchè coi suoi, quindi a un certo punto gli ho chiesto cosa facesse. È venuto fuori che fa il gigolo, e che ha molte storie interessanti da raccontare.

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VICE: Quando hai cominciato a fare il gigolo "professionista"?
Justin: La prima volta che sono stato pagato per andare a letto con qualcuno avevo vent'anni, ma l'ho fatto solo saltuariamente fino ai 23, quando è diventata una componente fissa della mia vita.

È stata una decisione ponderata, del tipo "Dato che già lo faccio, tanto vale che mi paghino?"
Sì, avevo un paio di amici che lo facevano e me ne avevano parlato, così ho pensato che, visto che lo facevo comunque, tanto valeva guadagnarci qualche soldo extra. Non era qualcosa che avevo bisogno di fare, ma piuttosto una possibilità aggiuntiva.

Ti è stata fatta un'offerta oppure sei tu che te lo sei andato a cercare?
Il primo cliente mi si è offerto spontaneamente Ci eravamo conosciuti su una webchat, adam4adam. Aveva 43 anni, bianco, sposato con figli, e mi ha detto che dovevamo fare tutto con molta discrezione, ovviamente. Ci siamo incontrati a Clever Park, che per pura coincidenza era il parco dove giocavo da piccolo.

Non avevi qualche remora a entrare nel giro?
Non mi vedevo proprio come uno che stava entrando nel business, lo vedevo solo come un modo per fare qualche soldo in più. Ero molto nervoso all'idea di incontrare il tipo, ma è stata una specie di scossa. Mi sono asciugato le labbra, e lui mi ha dato 100 dollari, ed è stata quella la scossa che mi ha spinto a continuare.

Lo consideri un lavoro in tutto e per tutto o solo una cosa che fai per sbarcare il lunario?
Lo faccio per sbarcare il lunario, non ho intenzione di farla diventare una vera e propria carriera. Che posso dire, alla fine sei allenato a farti scivolare addosso la cosa. Fai un respiro profondo, ti dici che presto la farai finita e pensi ai soldoni.

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Al momento costituisce la tua principale fonte di guadagno, no?
Sì, ma non piace che mi si definisca per questo, sono ben altro che una bella faccia e un buon buco.

Come trovi i tuoi clienti e qual è il processo di selezione per i potenziali incontri?
Trovo clienti via internet (su SeekingArangement.com, adam4adam e, se proprio sono disperato, su Craigslist) o tramite passaparola. Alcuni clienti parlano di me ai conoscenti, e così via.

E il processo di selezione?
Chiedo sempre che siano loro a darmi il loro numero di telefono, e io uso un numero privato. Dopo che li ho incontrati, se è tutto ok, e se hanno intenzione di tornare, gli do il mio vero numero. Inoltre chiedo loro di inviarmi quattro foto del loro volto, ognuna con diversi sfondi e pose, così so che sono proprio le persone con cui ho preso accordi.

Altre misure di sicurezza?
Prima, quando vivevo a Pitt, dicevo sempre a un amico dove stavo andando, ma qui non posso farlo, così preferisco incontrarli in luoghi pubblici come Starbucks, per strada, in un taxi—non vado mai a casa loro.

Ci sono cose off-limits o tutto ha un prezzo?
Niente sangue, niente scat, niente senza preservativo.

Ci sono tariffe fisse?
La mia tariffa è di 200 dollari l'ora. Per cose particolari tipo pissing, spitting e fisting sono 100 dollari in più, e la notte intera è tra i 1.000 e i 1.500 dollari. Alcuni, a volte, mi dicono quanto possono permettersi e ci mettiamo d'accordo, soprattutto coi clienti fissi.

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Qual è il ruolo degli stupefacenti negli incontri?
Hanno una bella parte. Molti dei miei clienti assumono droghe, ma tanti altri no. Alcuni sono sobri uomini sposati del New Jersey, mentre altri sono settantenni strafatti di speed che vogliono essere sculacciati. Per quel che mi riguarda, le droghe le riservo all'ambito della mia vita privata, per qualche festa, di certo non le assumo quando lavoro come gigolo: devo essere sveglio e attento.

Ultimamente i popper sembrano andare un sacco anche tra gli etero. Ne hai di preferiti? Sono la regola quando lavori? Pensi che il loro uso sia ristretto all'ambito della prostituzione gay?
Per quel che ne so, in un rapporto gay è normale quanto usare il preservativo. Quando tu esci di casa ti porti dietro chiavi, cellulare, portafoglio. Io quando esco di casa mi porto dietro lubrificante, popper e preservativi. I clienti portano anelli fallici e altri aggeggi. I popper, a differenza delle droghe a cui mi riferivo prima, non ti mandano fuori a lungo, e quindi non rappresentano un pericolo per la tua incolumità.

C'è lo stereotipo del cliente riservato e d'alto profilo, ma so che tu hai avuto molti incontri particolari; ce ne sono che ti hanno spiazzato più di altri?
Mi è capitato di tutto, dal ragazzo che vuole semplicemente un orgasmo, a un giudice a cui piaceva il fisting, a un medico dipendente dalle anfetamine, a un insegnante amante del pissing, al proprietario di un grande allevamento di pollame che si divertiva col fisting.

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L'incontro più strano o grottesco?
Quello con un uomo di 145 chili che ho incontrato in un motel del Kentucky e che ha voluto che lo incappucciassi e gli attaccassi degli elettrodi ai genitali, credo che sia contemporaneamnete il caso più strano e il più grottesco. E poi, non era circonciso e il suo pene puzzava di formaggio.

Qual è la situazione più assurda in cui ti sei trovato? Momenti alla "accoltella la puttana"?
Una volta ero a West Palm Beach e ho incontrato questo tipo in un locale. Siamo andati a casa sua, dove, mentre io ero in bagno a farmi una doccia, lui si è fatto d'eroina. Quando sono tornato nella stanza l'ho trovato completamente sballato sul divano e gli ho chiesto "Allora?", e lui mi ha risposto che gli piacevano i giochi di asfissia erotica. Gli ho chiesto fino a che punto, e questo mi è saltato addosso e ha cominciato a strangolarmi per due minuti. Io scalciavo come un pazzo e cercavo di scappare. Subito dopo ha cominciato a scusarsi,  ma io sono corso via senza neanche prendere l'altra metà del mio compenso.

Sei nell’industria del sesso, quindi devi provare almeno un po' di piacere a fare quello che fai. Ci sono delle esperienze particolarmente piacevoli di cui ti ricordi? Che genere di cosa ti eccita?

Sinceramente, fare il gigolo non mi eccita affatto. Fisicamente mi fa passare la voglia, ma l’istantanea gratificazione dell’aspetto economico mi causa quella scossa di cui parlavo prima. Posso fare più soldi in un giorno di quanti riescano a farne alcune persone in un mese.

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Ti ho sentito buttare là qualche parola in merito e ho pensato che potessimo approfittare di questa occasione per dare qualche definizione: qual è la differenza tra ragazzo a pagamento, sugar baby, gigolo e prostituto?

Un ragazzo a pagamento è un escort di professione che puoi trovare su internet o tramite un annuncio, c'è sempre una tariffa standard; di solito gli viene chiesto di presenziare a eventi o di partecipare a incontri a due. Molti sono pornostar che sfruttano la loro attività per farsi pubblicità pagata come escort. Gli sugar baby di solito si limitano a lavorare per una o due persone che li viziano in cambio di compagnia, li fanno viaggiare, li portano a fare shopping sfrenato—fondamentalmente sono giovani confidenti a pagamento. A volte non gli viene nemmeno richiesto il sesso, vengono solo esibiti. Per quanto riguarda la differenza tra gigolo e prostituto, è la differenza tra chi lo fa e chi lo deve fare per comprarsi la droga o per qualche altra ragione.

Ci sono cose di cui ti sei pentito?

Vivo la mia vita senza rimpianti. Ci sono cose che avrei preferito non accadessero, ma ogni esperienza che fai ti rende più maturo. Tutto è motivo di apprendimento.

Il sesso per soldi è un'attività con una data di scadenza. Pensi che smetterai presto? Quanto pensi che tu o uno del tuo ambiente possa andare avanti? Hai un obiettivo a cui puntare, quando lascerai?

Conosco uomini sulla cinquantina che ancora lavorano come gigolo; è una cosa che potrei fare per il resto della mia vita. Ma voglio farne un vero lavoro? No. Non so dove sarò tra cinque minuti, figurati tra cinque anni. Mi piacerebbe lavorare nell’industria della moda, ma sono anche una party girl, quindi, come ha detto Amanda Lepore, “Non ho tempo di lavorare perché sono impegnata a prepararmi o a uscire.”

Qualche tuo amico o parente lo sa? Come pensi reagirebbero alla notizia quelli che non lo sanno?

Mia madre lo sa ed è assolutamente contraria, ma sa che farò quello che voglio. Non è a conoscenza dei dettagli, ma lo sa. Alcuni miei cari amici lo sanno, e mi appoggiano finché faccio le cose in sicurezza. Se mio padre, che non lo sa, dovesse scoprirlo, sarebbe più preoccupato che arrabbiato. In termini di norme sociali, è una delle cose peggiori che puoi fare, ma chi è che può dettare la normalità?

Quando cazzo inizierai a svegliarti prima delle tre di pomeriggio e a lavare i piatti?

Non nell’immediato.