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installazioni immersive

Un’installazione multimediale racconta "Un secolo di abissi"

A 90 anni dal naufragio del piroscafo italiano Principessa Mafalda, spazi oscuri, apparizioni e suoni provenienti dall'oceano.

A novant'anni dal naufragio del piroscafo Principessa Mafalda un'installazione multimediale dal titolo "Un secolo di abissi" prodotta dalla Civica scuola di Cinema Luchino Visconti racconta uno dei più grandi disastri navali del nostro paese.

Il è stato il più grande piroscafo del Lloyd italiano, noto per le tratte Genova-Buenos Aires e Genova-New York effettuate per vent'anni trasportando turisti, personaggi illustri e migliaia di migranti in cerca di una nuova vita. Il 27 Ottobre 1927 il transatlantico è naufragato al largo della costa del Brasile provocando circa 314 morti. Il regime fascista insabbiò la tragedia perché avrebbe distolto l'attenzione dagli imminenti festeggiamenti per l'anniversario della marcia su Roma.

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La storia viene narrata attraverso uno spazio espositivo immersivo che si articola in tre parti.
Nella prima parte lo spettatore, entrando in uno spazio buio, si ritrova circondato da misteriose apparizioni di persone reali o immaginarie che viaggiavano sul piroscafo.

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"Siamo partiti da storie intime, di personaggi che hanno abitato la nave e che ci hanno dato la possibilità di partire da dati reali," racconta Michele Sammarco che ha coordinato la regia dell'opera. "Queste, per lo più migranti italiani tra i quali contadini veneti, liguri e piemontesi, ci hanno messo di fronte alla necessità di lavorare anche con il dialetto per restituire l'identità regionale, sicuramente salda negli anni Venti."

La seconda parte è formata da un corridoio con una passerella inclinata che al centro ha due oblò dai quali si scorge il fondo del mare ed il cielo. Questo ambiente trascina lo spettatore in una dimensione tanto visiva quanto corporea.

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Il corridoio conduce al terzo e ultimo ambiente, uno spazio ampio dove una mappatura video del soffitto e una sonorizzazione audio immerge il fruitore sott'acqua. Come in un mondo sottomarino, i corpi dei passeggeri del Mafalda fluttuano sulle nostre teste, muovendosi in maniera concitata tra le acque dell'oceano.

Per questa parte sono state effettuate riprese e registrazioni audio subacquee. "Abbiamo usato un idrofono per registrare i tuffi; il risultato è un'enfatizzazione delle basse frequenze, ottenendo un suono tipicamente subacqueo, mentre con un microfono direzionale seguivamo i movimenti esterni" raccontano Gungor Utlu e Amedeo Bardi, che si sono occupati del suono.

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L'audio è usato come vero e proprio strumento di narrazione. "Uno degli obiettivi era sottolineare il passaggio temporale e tecnologico dall'epoca dell'affondamento del Mafalda ai drammi che ogni giorno si verificano ancora nei nostri mari," aggiungono Utlu e Bardi. "Abbiamo scelto di sonorizzare la parte 'passata' come se lo spettatore si trovasse anch'egli sott'acqua, percependo i suoni in modo ovattato e riverberato, mentre invece con il passaggio al presente gli elementi sonori si differenziano e provengono da numerose fonti esterne."

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Il progetto comprende anche un videogioco narrativo dal titolo "Princesa Mafalda" che racconta la storia di tre personaggi immaginari appartenenti a tre estrazioni sociali diverse, che si apprestano a compiere la traversata sul piroscafo.

Visita l'installazione multimediale "Un secolo di abissi" da Giovedì 29 Giugno a Domenica 2 Luglio presso l'ex Manifattura Tabacchi che ospita la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano.