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Tecnologia

Cosa significa fare videogiochi indie oggi in Italia

Abbiamo parlato con gli sviluppatori di Santa Ragione, MixedBag e RORTOS di estetica, iOS e utenti a #TodayAtApple in occasione dell'inizio della Milan Games Week.
Giulia Trincardi
Milan, IT
Screenshot in ordine da: Futuridium EP (MixedBag), Wheels of Aurelia (Santa Ragione), Extreme Landings (RORTOS). Composizione: Motherboard

Dopo l’uscita del documentario Indie Game: The Movie, nel 2012, l’immaginario comune relativo alla nascita e distribuzione di un videogioco indipendente è stato dirottato — nel bene e nel male — verso l’idea estremamente romantica ed eroica che per fare un gioco basti una manciata di persone animate dalla stessa passione e pronte a tutto.

Non si tratta di una visione sbagliata; è indubbio che motori grafici come Unity abbiano contribuito grandemente a un’apertura senza precedenti della scena, per cui, davvero, potenzialmente chiunque può sviluppare un gioco oggi. Ma questo non significa che chiunque possa riuscirci con successo, farne il proprio mestiere a tutti gli effetti, né che “indipendente” sia sinonimo di un unico tipo di giochi.

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Giovedì sera, Motherboard ha moderato un panel ospitato da Apple nel nuovo Store di Milano, in occasione dell’inizio della Milan Games Week, dove tre sviluppatori indipendenti italiani hanno raccontato i propri diversissimi percorsi — chiarendo che non esiste un modo unico di produrre giochi neanche nel mondo indipendente, che non esiste un unico pubblico, e che, per quanto la democratizzazione dei mezzi per produrre i giochi sia stata fondamentale, l’esplosione del settore indie è legata a doppio filo con la diffusione su grande scala dei supporti mobile per giocare.

“Invece di pensare a quale pubblico voglio raggiungere con i miei giochi, penso a quale pubblico non voglio raggiungere,” ha detto ieri a questo proposito Pietro Righi Riva di Santa Ragione, spiegando che sviluppare per iOS — quindi per iPhone e iPad — significa poter creare prodotti di design interattivo che, più che giocatori in senso tradizionale, possono attirare persone appassionate di design, fotografia, cinema. Per questo, Santa Ragione collabora con artisti diversi per ogni gioco che sviluppa. “Non essere immediatamente riconoscibili per stile non è necessariamente la scelta più intelligente da un punto di vista di business,” ha scherzato Righi Riva dopo una domanda del pubblico sull’argomento. “Ma sperimentare cose nuove è ciò che rende il mio lavoro ogni volta eccitante.”

Antonio Farina di RORTOS — veterano del mondo dei videogiochi italiano e fondatore della milanese Milestone — ha deciso di passare al mercato indie come una nuova avventura nel 2011, dedicandosi con particolare attenzione alla nicchia di simulatori di volo. Nel parlare di come è cambiato il mercato nella sua esperienza, Farina ha spiegato che — mentre prima consegnare un gioco alla distribuzione significava “non sapere più niente, tranne i numeri di vendita” — il feedback continuo dato dai giocatori e dai dati raccolti sull’uso di un gioco permette di continuare ad aggiornare e migliorare un titolo.

Parlando proprio di distribuzione, Mauro Fanelli di MixedBag — che ha cominciato a sviluppare giochi dopo averne scritto per anni —, ha spiegato che la curatela degli store, per i giochi mobile, è fondamentale. Secondo tutti e tre gli sviluppatori, l’esistenza di un team di esseri umani dedicato alla selezione dei contenuti del giorno sull’App Store, permette agli utenti di confrontarsi con una selezione di giochi ponderata tra grandi titoli e giochi indie che è molto diversa dalla selezione per grandi numeri operata da portali come Steam.

Durante il panel si sono toccati molti altri argomenti: dal processo creativo, alle differenze con l’industria tradizionale, alla necessità di considerare anche in Italia sempre di più i videogiochi come un reale settore lavorativo — perché lavorare nel mondo dei giochi indie è possibile eccome, hanno concordato i tre sviluppatori.

Il panel fa parte del programma Today At Apple, una serie di eventi, workshop e chiacchierate organizzate dall’Apple Store di Milano fino al 18 ottobre.