Immagini via, GIF di Beckett MufsonLa leggenda assira della discesa della dea Ishtar negli Inferi è una storia archetipica che si ritrova in diverse culture in forme simili, dalla mitologia dell'antica Grecia, a quella sumera, romana aramaica ed egizia. La storia narra che la dea Isthtar discese attraverso le sette porte dell'Ade, venendo spogliata gradualmente di tutte le sue vesti, fino ad arrivare, nuda, al cospetto della regina degli Inferi. Nel corto ISHTAR la regista Marta Di Francesco ha ricreato questo viaggio con una videocamera Kinect e lo strumento opensource DepthKit, realizzando una decostruzione astratta dell'affascinante mito.
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ISHTAR inizia con uno sciame di linee distorte e forme geometriche che prendono la forma di una danzatrice, la dea Ishtar, appunto. La dea guizza dalle forme all'astratto, le sue fattezze collassano e si rianimano mentre scende per gli inferi. Alla fine del corto il corpo della dea collassa nuovamente nelle linee astratte da cui è sorta.Di Francesco descrive il suo lavoro come “un corto sulla metamorfosi. Un viaggio dall'astrazione alla bellezza, dalle geometrie immersive delle tenebre alla grazia che vive tra la violenza del cambiamento e la radicale bellezza di angoli e linee mutanti.” Ishtar è la dea della fertilità, dell'amore, della guerra e del sesso, e le sue trasformazioni tra bellezza e caos permesse dalla videocamera Kinect rientrano perfettamente nella narrazione della regista. Non diversamente dal video del 2008 di "House of Cards," in cui erano stati usati sensori precursori della Kinect, le forme mutevoli della protagonista di ISHTAR permettono una fluttuazione che è una perfetta metafora del viaggio metamorfico della dea nell'Ade.ISHTAR è stato presentato presso il Dream:ON Digital Arts Programme di Londra curato da Alpha-ville. Godetevi il video e alcuni momenti del corto qui sotto:
