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Die Antwoord

Il regista di 'I Fink U Freeky' dei Die Antwoord ha girato un corto horror terrificante

Guardate 'Roger Ballen's Theatre of the Mind,' l'ultima inquietantissima opera del celebre fotografo e regista.
Screencap via

Roger Ballen non è arrivato a Sydney con l’intenzione esplicita di girare un film. Il fotografo residente a Johannesburg, noto probabilmente ai più per essere il regista del videoclip di “I Fink U Freeky” dei Die Antwoord (2012), si trovava al College of the Arts del polo universitario di Sydney per visitare una mostra dei suoi lavori curata da Colin Rhodes. Ma l’atmosfera spettrale della scuola d’arte, che ha ereditato i suoi spazi da un ospedale psichiatrico, ha scatenato immediatamente la sua immaginazione.

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“I sotterranei del Sydney College of the Arts mi hanno talmente colpito che ho sentito la necessità di conservare in qualche modo quest’esperienza,” racconta Ballen a The Creators Project. “Il processo ha raggiunto il suo culmine quando ho aggiunto la parte audio all’installazione e sono rimasto sconvolto dalle registrazioni penetranti.”

Il risultato è Roger Ballen’s Theatre of the Mind, un inquietante thriller psicologico lungo due minuti che iniza con Ballen che spiega il proprio lavoro, solo per essere interrotto da una serie di immagini oniriche e angoscianti, filmate nei bizzarri tunnel sotterranei della scuola.

Ballen ha lavorato sul video e sulla mostra fotografica relativa con un gruppo di studenti ed ex studenti del Sydney College fo the Arts, tra cui la produttrice Tanja Bruckner. Girare un film con Ballen è stato un sogno diventato realtà per Bruckner, che è da tempo fan del fotografo di fama mondiale. “È stato un privilegio assoluto lavorare con lui,” racconta a The Creators Project. “Le sue opere non raccontano la vita con i guanti come tante altre forme di comunicazione fanno. Ballen prende a pugni in faccia i suoi spettatori con una tale forza che c’è davvero la possibilità di finire in frantumi, anche nella mente.”

Essendo una ex studentessa del Sydney College of the Arts, Bruckner ha sfruttato il campus universitario per fare riprese già molte volte. Esplorare i passaggi segreti di un manicomio del diciannovesimo secolo, d’altronde, non può che tramutarsi sempre in un’esperienza sovrannaturale. “Puoi sentire l’energia di certi spiriti ancora intrappolata nelle celle d’isolamento,” dice.

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Un ospedale psichiatrico del diciannovesimo secolo è la scelta perfetta per un film di Ballen, il cui stile fotografico e video tende a vagare nello spazio interstiziale tra la realtà percepita e l’irreale. In effetti, nel corso della sua carriera, ha dimostrato spesso di provare un certo fascino per i temi legati ai disturbi mentali.

“Sono interessato da sempre alla linea sottile che distingue una mente sana da una folle,” dice. “Quello che la società definisce come normale potrebbe essere considerato pazzia, e vice versa.”

Potete scoprire altri lavori di Roger Ballen qui e seguirlo su Instagram.

Questo articolo è apparso originariamente su The Creators Project Australia.